di Simone Giovanni Bucchi
Consigliere CSVnet delegato al progetto FIAF

 

Il mondo del volontariato è dinamico, in continua evoluzione, sospeso tra l’impegno pubblico delle istituzioni e il bisogno reale. Al confine tra le rigidità del sistema regolatore e la realtà, i volontari si fanno carico del “qui ed ora”, del bisogno immediato delle persone.

Questo operare nell’accadere delle cose lo lega alla fotografia, così il lavoro realizzato nella collaborazione con FIAF ha fermato questo momento storico del volontariato italiano.

Il volontario è una persona attiva e aperta allo scambio con il mondo, ognuno ha la propria missione, ma tutti sono uniti dalla stessa spinta motivazionale a occuparsi dell’altro.

Nell’incontro con i fotoamatori di FIAF c’è stata una sintonia naturale dettata dalla compartecipazione, fermare le immagini e condividerle significa essere cittadini attivi, significa dare il proprio contributo, restituire al mondo la propria intimità.

L’incontro ci ha dato la possibilità di ammirare un nitido racconto di noi, di osservarci con occhi diversi.

Le immagini che ne emergono sono quelle di un volontariato in divisa e in abiti di tutti i giorni.

Sono un doppio ritratto di persone che si specchiano in loro stesse, sono un ripetersi di gesti involontari che prima che quelli volontari anticipano parole, progetti, bilanci.

Nella variegata raccolta di fotografie, scattate in tutta Italia da fotoamatori di diversa provenienza, a volte si sono confusi i soggetti. Ci sono inquadrature nelle quali è stato messo da parte il volontario per lasciare spazio al destinatario dell’azione. Forse non si è trattato di un errore. Probabilmente invece, più o meno inconsciamente, potrebbe essere il risultato della riflessione ultima sul volontariato stesso, su un fare cioè che lega strettamente due o più persone che la narrazione vorrebbe su piani diversi, ma che la realtà mette in una prospettiva che inevitabilmente si ribalta.

Guardando questa raccolta di immagini non si può evitare col pensiero la spesso ripetuta questione del dare e del ricevere. Gli esempi, le foto nel nostro caso, ci aiutano a fuggire dal possibile luogo comune.

Ci sono due ragazze che sostengono una bambina in piscina, questa sorride piena di emozione e di felicità.

Quale gesto ha più forza, il sostenere o il sorridere? Quale quello che necessita di una ferma volontà? E quale quello che può farne a meno?

Così un signore anziano guida le braccia di un suo quasi coetaneo, di due atleti invece vediamo solo le mani legate da una corda che li farà correre affiancati in una gara, altre due persone sono parte integrante del paesaggio che osservano, così come, infine, lo siamo tutti noi.

Questa raccolta fotografica ci mette davanti ad un grande specchio, senza metterci in sfida o sotto esame, ma in relazione con gli altri.

A tutti i volontari che avranno la possibilità di scoprire questo lavoro vogliamo chiedere di goderne senza timore, di osservarsi e di essere orgogliosi per l’impegno e per la dedizione profusa.